martedì 30 agosto 2011

Nell’alto dei cieli di Assisi

Chi, osservando un cielo limpido, non ha almeno una volta nella vita giocato con la forma delle nuvole? Disegnare con la fantasia animali, mostri o profili umani nella candida ed eterea materia è il passatempo più semplice e meno dispendioso di tutti i tempi.

L'articolo di Marco Carminati Giotto, che testa tra le nuvole! apparso sulla Domenica de Il Sole 24 Ore mi è capitato tra le mani proprio durante la mia breve fuga vacanziera tra le vette dolomitiche, durante la quale non mancavo di stupirmi del prolungato bel tempo (alla faccia dei preventivati pomeriggi di pioggia e the caldo!) e naturalmente del cielo azzurro trapuntato di bianche nuvolette, nelle quali ho visto apparire e scomparire tante figure.

Carminati traccia con leggerezza l’intera storia delle “immagini fatte dalla natura” e ci racconta di una bella scoperta fatta dalla storica dell'arte Chiara Frugoni, la quale è riuscita a scovare un curioso dettaglio nell'affresco che narra la Morte di San Francesco, all'interno del ciclo giottesco della Basilica Superiore di Assisi.
Grazie alle moderne tecnologie che consentono di ingrandire a dismisura i particolari, la studiosa ha infatti individuato il ritratto di un uomo dai tratti forti (e forse addirittura dotato di corna) modellato all'interno di una vaporosa nuvola posta sopra la testa degli undici compagni del Santo.

Nell’attesa di sapere perché Giotto ha voluto inserire questo curioso personaggio nell’affresco, ci basti sapere che questo è il primo esempio finora noto di “gioco con le nuvole” immortalato da un maestro della pittura italiana.
Con un così celebre esempio del passato chi potrà ancora vergognarsi di fantasticare stando a naso all’insù?

Nessun commento:

Posta un commento

Non arrabbiatevi se il vostro commento non viene pubblicato immediatamente ... abbiate un pò di pazienza, tornate a trovarmi ... e lo vedrete on-line!