mercoledì 20 ottobre 2010

Shakespeare e il caso Marcegaglia

“C’è del marcio in Italia!”, ecco cosa sentenzierebbe Amleto di fronte ai casi della cronaca italiana di questi ultimi tempi: dimore regali a Roma e a Montecarlo, cortigiane a palazzo, parole ascoltate di nascosto, non più però da dietro i pesanti tendaggi di velluto, ma attraverso avanzatissimi sistemi di intercettazione.

“Molto rumore per nulla”, così titolava sabato 9 ottobre il Corriere della Sera in relazione al famoso, quanto fumoso, “super pezzo giudiziario sugli affaire della Marcegaglia family”, rivelatosi poi un semplice collage di articoli già apparsi in altre testate. Sono passate due settimane da quello che si annunciava come l’ennesimo scandalo: tre giorni in cui giornali, TV, web sono stati quasi monopolizzati dalla vicenda, poi … “nulla” o quasi.
Lettori e spettatori sono rimasti con i loro dubbi: scherzo tra giornalisti o “violenza privata”, parole che hanno un peso o questione senza rilevanza penale, fascicolo d’indagine giudiziaria o “bufala”, pressioni sul direttore o interessamento di un caro amico, dossier inconsistente o timore di rivendicazioni, politica o libertà di stampa.

L’ultimo atto del dramma sembra essere stato l’esonero di Arpisella, ormai ex portavoce del Presidente di Confindustria, che tornerà, come ha dichiarato la stessa Marcegaglia, ad occuparsi a tempo pieno dell’azienda.
Ma, niente illusioni, potrebbe anche esserci un prologo.
  
Sicuramente le tensioni tra politica e media non sono una novità nel panorama italiano, ma ciò che incuriosisce maggiormente è l’assoluta “democrazia mediatica” che ha caratterizzato tutta la vicenda; tutti i mezzi di comunicazione sono stati coinvolti in maniera assolutamente equa: si è partiti da un sms, passati attraverso e-mail scambiate tra i direttori delle maggiori testate nazionali, e approdati sulla carta stampata, in TV e sul web, con tanto d’audio delle conversazioni intercettate pubblicate su Youtube.
Come non concordare, anche questa è comunicazione.

“Come vi piace” concluderebbe forse il vecchio William.

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