giovedì 23 settembre 2010

GOD SAVE THE QUEEN

Ammetto di avere una malsana abitudine: quando leggo un libro e non ho a disposizione una matita (il 90% dei casi), indico le pagine che mi sono piaciute con una piccola piega del margine superiore.
Nella mia personalissima classifica dei libri più spiegazzati “La sovrana lettrice” di Alan Bennett (ed. Adelphi – 2007), stravince su tutti: finito in meno di 48 ore con ben 22 pieghe su 95 pagine totali!
Il libro è un concentrato di impressioni e riflessioni, nelle quali l’amante della lettura non può fare a meno di ritrovarsi, ma nelle ultime venti pagine la protagonista fa “il salto di qualità” reinventandosi scrittrice:
 Scoprì tuttavia che, quando scriveva qualcosa, anche se era solo un appunto, era felice come lo era stata leggendo. Ancora una volta si rese conto che leggere non le bastava più. Un lettore non è molto diverso da un spettatore, mentre scrivere per lei era agire, e agire era il suo dovere.”
Bennett riesce, in poche semplici ma illuminate righe, a dare voce al legame indissolubile tra lettura e scrittura, a spiegare il motivo per cui le sagge maestre raccomandavano con apprensione ai nostri genitori di spingerci a leggere, affinché, non solo evitassimo quegli errori di ortografia segnati tre volte con la penna rossa, ma con il tempo riuscissimo a trarre piacere dall’esprimerci attraverso la scrittura.
Davanti al classico foglio bianco, sia esso cartaceo o elettronico, mi sento un po’ apprendista stregone alle prese con un’alchimia fatta di parole, linguaggi, media e grafica, spaventa un po’ ma è così affascinante!
Si sentiranno così anche scrittori, autori, blogger?

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