venerdì 24 febbraio 2012

La NON comunicazione

Casualmente rinvenuta nel blog (ora purtroppo chiuso) della biblioteca di Bioingegneria del Politecnico di Milano, questa simpatica vignetta riassume tutto ciò che la comunicazione NON dovrebbe essere, ovvero un mezzo per:
-          dare spessore a idee inconsistenti
-          rendere oscure argomentazioni deboli
     -        ostacolare la chiarezza

A volte, per accontentare qualcuno (superiori, clienti, colleghi) o semplicemente per sembrare più “professionali  e competenti tendiamo ad immolare la chiarezza e la funzionalità sugli altari del linguaggio iper-tecnico, dell' inutile inglesismo e del pomposo burocratese.
Il risultato è sempre lo stesso: la comunicazione diventa un meraviglioso gioiello dialettico ma del tutto inefficace.

2 commenti:

  1. E' un po' come diceva anche Daniele Luttazzi:"è incredibile come ogni giorno ci siano le notizie giuste giuste per riempire tutte le pagine del giornale"
    Anche noi avvertiamo la necessità di scrivere una quantità minima di caratteri che, generalmente, è molto di più di quanto non serva per esprimere un concetto in modo chiaro.
    Purtroppo uno stile sobrio e coinciso viene spesso confuso con mancanza di stile o fantasia.

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  2. A Luttazzi si potrebbe rispondere: "e se non ci fossero abbastanza notizie, sicuramente c'è chi sarebbe disposto ad inventarsele per riempire le pagine!"
    Spesso penso che sia solo la paura dello spazio vuoto a spingerci verso la pomposità del linguaggio. Anche sulla pagina bianca o sulla schermata web l'assenza ci mette a disagio, molto meglio riempire le carenze, dimostrare che "abbiamo prodotto", anche se quelle parole magari dicono poco ....

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