“Un romanzo è una strada a due sensi, animata da due talenti: una strada in cui il compito che si richiede alle due parti è, alla fin fine, lo stesso.
Leggere, quando si fa con la lanterna propria, è difficile e appassionante quanto scrivere.
Sia chi scrive sia chi legge, pur intravedendo il fallimento, cerca la rivelazione certa di ciò che siamo, la rivelazione esatta della propria coscienza personale, e anche di quella dell’altro.”
Leggere è arte, è ricerca, è il tentativo di comprendere un mondo differente, di avvicinarsi ad un linguaggio lontano da quello al quale ci hanno assuefatto TV e internet, è la necessità di ritrovare il proprio io nell’esperienza universale.
Lo sostiene lo scrittore spagnolo Enrique Vila-Matas, durante la lectio magistralis tenuta domenica scorsa a Torino.
Lo sperimentiamo noi lettori, ogni volta che ci avviciniamo alla pagina scritta con mente aperta, intelligenza e spirito critico.
P.S.: Enrique Vila-Matas è il vincitore del premio dedicato a Mario Lattes - sezione “La Quercia”. L’autore spagnolo è stato scelto all’unanimità dalla Giuria Tecnica per la sua opera letteraria ed in particolare per il romanzo "Bartleby e compagnia" (Feltrinelli, 2002).
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